lunedì 25 luglio 2011

Manuale di sopravvivenza


Una rara perla saggistica ci è stata offerta oggi da Vittorio Feltri che, armato del suo celeberrimo acume, si domandava in un articolo su Il Giornale per quale motivo nessuno dei campeggiatori massacrati in Norvegia si sia opposto alla carneficina.
Uno contro molti e non hanno avuto il sopravvento? Non sono riusciti ad organizzare una falange romana in meno di mezz’ora per contrastare una sola mitragliatrice? Per quale motivo il Manuale del giovane Laburista non insegna tecniche di guerriglia in giungla? Perchè non sono riusciti a eleggere una ventina di martiri da sacrificare come scudi umani per sopraffare l’attentatore? Possibile che gli animali antepongono il bene del singolo a quello del branco? Possibile che quando vediamo una matrigliatore da guerra che sputa piombo e falcia i nostri amici non abbiamo la lucidità di reagire? Ma che società è questa che sta educando i nostri figli? Perchè si sono fatti sorprendere da un travestimento così equivoco come quello di un poliziotto? Ma i Village People non ci hanno insegnato nulla? Avevano ragione gli Spartani...
Sicuramente se Feltri fosse stato su quell’isola dopo il primo sparo si sarebbe strappato il vestito buono della domenica, avrebbe poggiato a terra i suoi occhiali di dubbio gusto e, guidato dalla costellazione dell’Orsa Maggiore, avrebbe affrontato la furia omicida del biondo vichingo come un Ken il Guerriero 2.0. Sicuramente... Purtroppo lui non era li, purtroppo Darwin non c’è venuto in aiuto, purtroppo Feltri è ancora seduto dietro la sua scrivania e purtroppo dobbiamo ancora sopportarlo. Quando si dice la giustizia divina...

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