venerdì 15 aprile 2011

La caduta degli dei


Bene. Avrei molte cose da dire, ma credo che ancora non sia arrivato per me il momento di essere risucchiato negli inferi causa turpiloquio reiterato e blasfemia recidiva. Bene. Il "Processo breve" (quanto il suo utilizzatore finale) è passato alla Camera grazie ai voti della maggioranza e anche a qualche piccolo voticino di qualche franco tiratore che, grazie al voto segreto, proprio non immaginiamo chi possa essere. Neanche quelle insegne luminose sopra le loro ben stipendiate teste da parlamentare che recavano la scritta "Ei Silvio! Noi non siamo come loro! noi vogliamo trattare! Che ci offri?" li faranno stanare. Bene. Sono state spese tante parole su questo provvedimento, dal CSM, dall' ANM, dalle opposizioni, giornalisti, vittime di vario titolo, benzinai, giornali, tricchetracche e bombe a mano e la mia voce sarà solo una tra le tante, ma lo sfizio me lo voglio togliere lo stesso.


Dicesi riforma il fine e il mezzo di politiche tendenti all'evoluzione di sistemi politici, assetti istituzionali, economici, finanziari e chi più ne ha più ne metta e quindi, ne discende, che una qualsiasi riforma della giustizia avente lo scopo di snellire, velocizzare e modernizzare il sistema, dovrebbe riguardare lo stravolgimento di processi e procedure che eliminino alla fonte i problemi che cerca di risolvere. Bene. Il "Processo breve" non è niente di questo. Il "Processo breve" è una legge che de facto uccide all'istante un somma imprecisata (alta o bassa che sia non importa) di processi di varia natura a prescindere da tutta la sua storia passata e futura, è un'amnistia mascherata da necessità che la nostra stupenda maggioranza sta spacciando per essenziale. Non nascondiamoci dietro la statua di Priapo. E' come dire che per combattere il problema del traffico sul GRA facciamo una bella legge in cui si dice che si può stare in giro solo per 2 ore, tutti gli automobilisti che saranno imbottigliati nel traffico per oltre 2 ore saranno fatti brillare per far spazio ad altri automobilisti. I problemi si risolvono analizzando le cause per far si che non si ripresentino le conseguenze. Altra mistificazione: è l'Europa che ce lo chiede. L'Europa non ci chiede che i processi durino di meno ma che si arrivi prima al giudizio e, se le parole hanno un senso, mandare dei processi in prescrizione non vuol dire arrivare ad un giudizio. Perchè la giustizia in Italia è così lenta? I magistrati la finiranno di mangiare bambini e si metteranno a lavorare prima o poi? Domande che non troveranno mai risposta. Dopo il "Processo breve" ci saranno le intercettazione e dopo le intercettazioni altre piccole cagate ad personam tese a minare le basi dello stato di diritto che NON sono e NON saranno mai una riforma. La Riforma con la R maiuscola non la faranno mai, la riforma liberale tanto sbandierata non la faranno mai, la Riforma fiscale non la faranno mai, la Riforma del welfare non la faranno mai, la Riforma costituzionale non la faranno mai. Siamo un paese ad uso e consumo di un oligopolio priapistico, un piccolo gruppo di piccoli uomini che si credono intoccabili e invincibili ignari del fatto che, prima o poi, anche gli dei cadono. E noi, saremo pronti?

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