lunedì 25 luglio 2011

Manuale di sopravvivenza


Una rara perla saggistica ci è stata offerta oggi da Vittorio Feltri che, armato del suo celeberrimo acume, si domandava in un articolo su Il Giornale per quale motivo nessuno dei campeggiatori massacrati in Norvegia si sia opposto alla carneficina.
Uno contro molti e non hanno avuto il sopravvento? Non sono riusciti ad organizzare una falange romana in meno di mezz’ora per contrastare una sola mitragliatrice? Per quale motivo il Manuale del giovane Laburista non insegna tecniche di guerriglia in giungla? Perchè non sono riusciti a eleggere una ventina di martiri da sacrificare come scudi umani per sopraffare l’attentatore? Possibile che gli animali antepongono il bene del singolo a quello del branco? Possibile che quando vediamo una matrigliatore da guerra che sputa piombo e falcia i nostri amici non abbiamo la lucidità di reagire? Ma che società è questa che sta educando i nostri figli? Perchè si sono fatti sorprendere da un travestimento così equivoco come quello di un poliziotto? Ma i Village People non ci hanno insegnato nulla? Avevano ragione gli Spartani...
Sicuramente se Feltri fosse stato su quell’isola dopo il primo sparo si sarebbe strappato il vestito buono della domenica, avrebbe poggiato a terra i suoi occhiali di dubbio gusto e, guidato dalla costellazione dell’Orsa Maggiore, avrebbe affrontato la furia omicida del biondo vichingo come un Ken il Guerriero 2.0. Sicuramente... Purtroppo lui non era li, purtroppo Darwin non c’è venuto in aiuto, purtroppo Feltri è ancora seduto dietro la sua scrivania e purtroppo dobbiamo ancora sopportarlo. Quando si dice la giustizia divina...

giovedì 21 luglio 2011

Non c'è più religione


E' proprio vero che non ci sono più certezze. Una volta potevi essere sicuro del fatto che l'autorizzazione all'arresto di un parlamentare o senatore che sia non sarebbe mai passata e invece ieri, con un colpo di scena degno di Agatha Christie, il Papa è stato arrestato. Colgo l'occasione per rassicurare la Binetti e Buttiglione che non stiamo parlando del Papa di bianco vestito ma del Papa di tangenti foraggiato. Mi sono ascoltato gran parte delle dichiarazioni di voto e sono rimasto alquanto basito per come gran parte degli amici del Papa terrone si fomentavano e si sbracciavano per ricordare l'articolo 68 della costituzione (per gli ignoranti che ignorano ricordo che è quello relativo all'immunità parlamentare) e nessuno, neanche per sbaglio o a causa di un embolo passeggero, si è ricordato del povero articolo 3 che, se vogliamo dirla tutta, è riuscito almeno a salire sul podio e sarebbe degno di un ben più ampio risalto.

domenica 17 luglio 2011

CleaNap


Dove non arrivano le istituzioni, dove l'interesse personale arriva prima del bene comune, c'è bisogno di scendere in campo e non mi sorprende affatto che a farlo siano dei giovani. Vi posto un articolo di La Repubblica di una splendida iniziativa partita come flash mob ma che sta prendendo piede grazie ai soliti social networks (alla faccia di chi li demonizza...).
Buona lettura e passate parola!
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mercoledì 6 luglio 2011

Il passante


Guerriglia. Ennesimo atto di un’eterna farsa chiamata TAV. Non mi soffermerò sulle ragioni meramente tecniche per le quali sia giusto o no fare questa maestosa opera, ma mi piacerebbe capire se facciamo o no parte dell’Europa, se abbiamo o no degli obblighi nei suoi confronti o se semplicemente a noi, paese di poeti, di santi e di navigatori ci è tutto dovuto. Il diritto di protestare è e rimane sacrosanto, ci mancherebbe, ma quando si confonde il dialogo con l’oltranzismo la cosa oltrepassa il buon senso e, anche avendo validissime argomentazioni, si passa automaticamente dalla parte del torto. Scolpiamo nella roccia viva un concetto: domenica a Chiomonte hanno perso tutti. Hanno perso i No-TAV perchè le loro ragioni sono state eclissate dai Black Bloc e ha perso lo Stato che per l’ennesima volta non ha saputo spiegare l’importanza di questa opera rendendosi incapace sia di dialogare che di imporre nonchè di arginare una protesta che col tempo mutava in guerriglia.